Convegno: DAL BUIO ALLA LUCE: SCRITTORI AL MUSEO 1798-1898

Convegno internazionale
Venezia, 27-29 aprile 2016

Mercoledì 27 aprile 2016 Scuola Grande di San Rocco, Salone Capitolare ore 15.00/20.00 Giovedì 28 e Venerdì 29 aprile Museo Correr, Salone da Ballo 0re 10.00/19.00

Inaugurazione: Mercoledì 27 aprile 2016, ore 15 Scuola Grande di San Rocco, Venezia (con servizio di traduzione simultanea) Sia per la giornata del 27, alla Scuola Grande di San Rocco, che per quelle del 28 e 29 al Museo Correr, l’ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Organizzato dal Comitato di Venezia della Società Dante Alighieri, con la Fondazione Musei Civici di Venezia, la Scuola Grande di San Rocco e la Graduate School della City University of New York, il convegno internazionale “Dal buio alla luce: scrittori al Museo 1798-1898”, in programma a Venezia dal 27 al 29 aprile 2016, si propone di confrontare le esperienze di scrittori e giornalisti nei musei, gallerie e chiese, in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone, prima che fossero illuminati con la luce elettrica.

Sia John Ruskin (dal 1845), sia Henry James (dal 1869), ripetutamente, scrivono di quanto buia fosse la Scuola Grande di San Rocco, rimanendo tuttavia entrambi folgorati dalla bellezza e dalla potenza dei teleri del Tintoretto ivi custoditi. La Scuola era infatti illuminata solo con la luce naturale fino al 1937, quando venne chiesto a Mariano Fortuny, l’inventore della luce indiretta per i teatri, di illuminarla.

Se la data del 1937 sembra davvero tarda per l’illuminazione a gas, tuttavia altri musei furono assai più all’avanguardia, come il Rembrandt Peale Museum di Baltimora che, già nel 1816, illuminò le sale con la luce a gas e il Victoria and Albert Museum di Londra che la usò nel 1857.

Questi affascinanti temi sono al centro del convegno veneziano, durante il quale studiosi internazionali discuteranno dei diversi musei e delle reazioni dei visitatori che, dall’Ottocento a oggi, risultano essere assai diverse alla vista, divenuta via via sempre più chiara e “luminosa”, dei grande capolavori dell’arte mondiale.

Iniziando con la Scuola Grande di San Rocco, ora illuminata con la luce a LED, con cui si potrà comprendere come l’esperienza di chi guardava i quadri del Tintoretto nell’Ottocento fosse radicalmente diversa da quella di oggi, si continuerà con l’avvento della luce a gas, introdotta nel museo dalla famiglia di pittori Peale, proseguendo con le modalità di illuminazione di un quadro popolarissimo negli Stati Uniti, The Heart of the Andes di Frederic Church, con la galleria di quadri organizzata a Yale e con i dipinti di James Jackson Jarves, collezionista americano di dipinti dei cosiddetti “primitivi”, che all’epoca nessuno voleva.

Si discuterà inoltre delle scelte di illuminazione per l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, per gli affreschi di Sargent nella Boston Public Library, per la Freer Gallery di Washington, per il Museo di Sir John Soane a Londra (dove ancor oggi sono organizzate visite al lume di candela), per la National Gallery di Londra, per la Wallace Collection e per le mansions inglesi di Chatsworth e Cragside, per il Prado di Madrid e il Museo Fabre di Montpellier.

Per quanto riguarda i musei italiani, si parlerà di quelli di Firenze e di Roma, dagli Uffizi ai Musei Capitolini, visti da scrittori americani e dei musei veneziani – in particolare Palazzo Ducale, Museo Correr e le Gallerie dell’Accademia – visti dagli scrittori francesi.

Infine vi sarà un intervento sull’estetica museale del Giappone.

Al convegno parteciperanno letterati e studiosi di storia dell’arte, tra i quali la scrittrice Melania G. Mazzucco, nota anche per le sue opere sul Tintoretto, che racconterà la “luce inattesa” di Jacopo Robusti; David Nye, University of Southern Denmark, uno dei massimi esperti mondiali di luce, che parlerà dei mutamenti dovuti alla luce artificiale nei musei e Antonio Foscari, IUAV, che presenterà alcune riflessioni sul “tempo e la luce”.

Sotto la guida di Alberto Pasetti Bombardella sarà inoltre possibile sperimentare le diverse illuminazioni con la luce calda e la luce fredda dei LED, un’illuminazione che permette un modo inatteso e folgorante di vedere le opere di Tintoretto.