Ceramiche

Ceramiche

Entrata a far parte del patrimonio artistico della Scuola Grande di San Rocco per volontà di Giacomo Bisacco Palazzi (1875-1958), la preziosa collezione da lui raccolta è espressione significativa, per varietà di provenienza ed eterogeneità di tipologie, dei suoi diversi interessi. Si tratta di una collezione relativamente piccola sotto il profilo geografico e cronologico, ma ben strutturata. Al gruppo di maioliche, porcellane e terraglie venete di famiglia, Giacomo Bisacco Palazzi aveva infatti aggiunto numerosi pezzi acquistati in Egitto, poi presso antiquari o nelle vendite all’asta; alcuni, di rara qualità, provengono dalla Raccolte Pisa e da quella Donà dalle Rose. L’articolazione della collezione è orientata secondo precise caratterizzazioni di gruppi omogenei:

Ceramiche islamiche
Si tratta di uno dei nuclei più omogenei e qualitativamente significativi della raccolta, vi spicca:
il gruppo di mattonelle persiane dipinte a lustro metallico, tra queste  la coppia di mattonelle a forma di stella a otto punte con arabeschi e figure femminili (Kashan, sec. XIII);
due eleganti fiaschette globulari, iraniane (Kirman ?, sec. XVII);
ma il pezzo più importante è un grande piatto turco (Iznik, 1575 c.) dal tipico repertorio floreale e dalla nitida policromia in blu, verde, nero e bolo armeno, un esemplare straordinario per dimensioni, qualità tecnica e decorativa, oltre che per l’eccezionale stato di conservazione.

Ceramiche ispano-moresche
Il gruppo di ceramiche, tutte dipinte a lustro metallico, documenta la produzione della penisola iberica, estrema propaggine dell’arte islamica almeno fino al XV secolo, in epoca successiva alla riconquista cristiana. Notevoli sono un importante piatto di Manises (fine sec. XV- inizi sec. XVI) con ornati di note musicali (solfas) e scudo araldico, gli splendidi grandi piatti umbonati della medesima provenienza (secc. XV – XVI) con forme ispirate all’argenteria, quelli dell’officina catalana con infiorescenze a rilievo (seconda metà sec. XVI) e quelli aragonesi con decorazioni radiali e palmette (seconda metà sec. XVI – inizi sec. XVII).

Maioliche italiane
Vasto e complesso è il panorama della maiolica italiana. L’esemplare più antico (seconda metà sec. XV) è un albarello di grande valore storico per l’area toscana, mentre il Cinquecento vede significative presenze di pezzi quali un albarello di Montelupo, una panata di area viterbese o alto-laziale con decori di tipo “alla porcellana”, un raffinato tondino derutese con lustro, con decorazione “a denti di lupo” e la simbologia amorosa del paio di cesoie con un cuore al centro. Notevoli anche i quattro istoriati della raccolta. I tre stemmati, ispirati a illustrazioni silografiche delle Metamorfosi e della Bibbia e caratterizzati da un disegno raffinato e da un colore sontuoso, appartengono ad uno stesso servizio, attribuibile all’area urbinate (1570 c.), mentre la crespina urbinate (fine sec. XVI) si qualifica per una grande maturità di stile, in stretto rapporto a modelli pittorici colti.
Venezia, Savona, Deruta, Castelli e l’Italia meridionale documentano la produzione seicentesca con interessanti esemplari, quali una crespina con Allegoria di Venezia, un boccale da farmacia savonese “a scenografia barocca”, una grande ciotola con San Girolamo penitente, ascrivibile alla produzione dell’Italia centrale, e un albarello di Castelli a tavolozza e stilizzazioni compendiarie. Consistenti sono poi le presenze settecentesche con maioliche notevoli come i pezzi savonesi tra cui un Levantino e un Salomoni, un pannello e un piattino castellani con scene istoriate, ma soprattutto la produzione veneziana di Cozzi e quella Antonibon di Nove, dalle classiche tipologie a ponticello, tipo Milano, a frutta barocca, con fiori a mazzetto, a tacchiolo.

Porcellane europee
Nel nucleo delle porcellane europee sono rappresentate soprattutto l’area tedesca e quella veneta. Dalla prima (Meissen, Vienna, Ludwigsburg) proviene un insieme di pezzi di singolare finezza e misurata eleganza per aspetto formale e decorativo, in policromia, in oro e a rilievo; le manifatture veneziane Vezzi e Cozzi sono presenti con servizi e gruppi plastici; l’Antonibon di Nove con alcuni tra gli oggetti più importanti della collezione, quali un piccolo bricco con coperchio con ornati in policromia e a piccolo rilievo e il gruppo di tre giardiniere con riquadri a scene figurate.

Piatto a decorazione floreale , Turchia, Ceramica a pasta silicea con decoro in policromia sotto invetriatura, 1575 c.
Brocca in maiolica lustrata, ambito tedesco, secolo XVIII, maiolica
Piastrella a forma stellare con figure femminili assise e versi nel bordo, Iran, Kashan, XIII sec.