Nel cuore di Venezia
dove arte, cultura e sacralità si fondono insieme
La Scuola Grande di san Rocco è una Confraternita di laici fondata nel 1478. La profonda venerazione popolare nei confronti di san Rocco, la cui reliquia era già in possesso della Confraternita sin dal 1485, contribuì alla sua forte crescita fino a divenire la più ricca Scuola della città.
Fu allora che si decise di edificare la nuova imponente sede monumentale chiamando poi il Tintoretto a dipingervi il suo più famoso ciclo pittorico con episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Essa è l’unica delle antiche Scuole Grandi ad essere sopravvissuta alla caduta della Repubblica.
È un luogo eccezionale dove oltre 60 dipinti sono conservati nella loro collocazione originaria in un edificio che dalla sua costruzione non ha quasi subito modifiche.
Oggi il sodalizio è ancora attivo e persegue ancora gli antichi compiti caritativi, oltre a curare il suo notevolissimo patrimonio artistico.
Aperta al pubblico tutti i giorni
(9:30 – 17:30)
chiusa il 25 dicembre e il 1 gennaio
verifica eventuali chiusure straordinarie qui
MODALITÀ DI PRENOTAZIONE PER I FINE SETTIMANA E I FESTIVI
La Scuola Grande di San Rocco è aperta al pubblico tutti i giorni ( salvo chiusure straordinarie). La prenotazione è necessaria soltanto per i fine settimana e i festivi.
Le entrate sono scaglionate in turni di un quarto d’ora, durante i quali sarà possibile accedere alla Scuola: 9:30-9:44; 9:45-9:59; 10:00-10:14… l’ultimo turno è 16:45-17:00.
Al momento della prenotazione sarà necessario indicare un nominativo, il numero di persone, il giorno e il turno di preferenza e un numero di cellulare. La prenotazione sarà confermata a seconda dei posti disponibili.
Le prenotazioni sono aperte dal lunedì al sabato in orario 10:00 – 16:30. La prenotazione si può effettuare fino al giorno precedente la visita. Si può prenotare soltanto per il fine settimana più vicino.
Per prenotare via email: prenotazioniscuolasr@gmail.com
Per prenotare al telefono: 0415234864
News
Messa dei Tre Papi
Chiesa di San Rocco
20 settembre 2020 ore 11:00
accompagnata da Ensemble Vocale Academia Ars Canendi (Programma)
in onore di
San Pio X nell’anniversario della consacrazione dell’altare a Lui dedicato (24 settembre)
San Giovanni XXIII nell’anniversario della santificazione (11 ottobre)
Servo di Dio Giovanni Paolo I nell’anniversario della nascita (17 ottobre),
Carnevale di Venezia – visite guidate alla Scuola Grande di San Rocco

Un tour guidato all’interno degli spazi della Scuola Grande di San Rocco, alla scoperta di Tintoretto e dei grandi maestri che hanno lavorato per una delle confraternite più importanti della storia di Venezia. A condurre il gruppo sarà uno dei confratelli della Scuola che racconterà sia delle opere presenti nell’edificio sia della storia di questa istituzione ai tempi della Serenissima Repubblica.
La visita guidata è GRATUITA e la prenotazione è obbligatoria.
Il biglietto d’ingresso NON È COMPRESO NELLA PRENOTAZIONE. Le tariffe qui.
Per eventuali informazioni scrivere una mail a prenotazioniscuolasr@gmail.com .
Non si accettano prenotazioni telefoniche.
Calendario e prenotazioni (a partire dal 24 gennaio) A QUESTO LINK
PER VISITARE LA SCUOLA SENZA GUIDA LA PRENOTAZIONE NON È NECESSARIA.
Visite Serali – Alla scoperta degli Scrigni

ALLA SCOPERTA DEGLI “SCRIGNI” DELLA SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO
Una visita serale negli ambienti più SEGRETI della Scuola Grande di San Rocco alla scoperta di quanto più nascosto è stato preservato dalla confraternita nel corso dei secoli.
Per la prima volta in assoluto, il pubblico potrà visitare le sale degli SCRIGNI, gli ambienti più curiosi e celati della Scuola Grande, apprendendone i segreti e i passaggi storici. A condurre il gruppo saranno confratelli/consorelle che racconteranno la storia dell’edificio, passando per le vicende di Tiziano, Tintoretto e dei grandi artisti che vi hanno lavorato, ma anche le vicende di ricostruzione degli ambienti e dei manufatti oggi visibili e funzionanti.
PREZZI E BIGLIETTI
Il costo del biglietto è €20,00 a persona e sarà ottenibile presso la pagina Eventbrite dell’evento (i biglietti saranno disponibili a partire da 10 giorni prima della data prevista), il pagamento verrà effettuato all’ingresso del museo arrivando 15 minuti prima dell’inizio della visita.
La visita avrà una durata di circa 105 minuti e sarà condotta in lingua ITALIANA.
Per informazioni scrivere a prenotazioniscuolasr@gmail.com
Calendario e prenotazioni A QUESTO LINK
PER VISITARE LA SCUOLA SENZA GUIDA LA PRENOTAZIONE NON È NECESSARIA.
FOCUS
Il grande tappeto mammelucco
La Scuola possedeva un tempo un’enorme quantità di arredi sontuosi, specchio e dimostrazione della posizione di prestigio ricoperta in Venezia, ma solo una minima parte dei tessuti preziosi, dei baldacchini e dei paramenti d’oro, di seta e di velluto, dei tappeti di cui era ricca è giunta sino ai giorni nostri.
Tra questi un imponente tappeto mamelucco cinquecentesco dalla classica composizione a medaglioni solitamente definita “caleidoscopica”, ottenuta con l’impiego di soli tre colori (rosso cremisi, blu indaco e verde smeraldo). Si tratta di uno dei pochissimi che si conservino al mondo (meno di una decina) e dei più grandi (cm 373 x 971) che si conoscano di tale tipologia.
Le vicende relative alla sua acquisizione sono ben documentate.
Una parte del marzo 1568 dà notizia dell’avvenuto acquisto, “di denari di ielemoxine di fradeli”, del “tapedo grando caierin… per el tribunal di albergo”, vietandone il prestito “sotto pena a quelli che ha prestado di pagar de suo a la schuola nostra ducati zinquanta .50. da eser mesi in benefizio de la schuola”. Si tratta senz’altro del grande mamelucco (“caierin” infatti non significa altro che “proveniente dalle manifatture del Cairo”).
Il tappeto, dunque, era destinato sin dall’origine a ricoprire il bancone della Sala dell’Albergo, la cui decorazione pittorica era stata compiuta dal Tintoretto tra il 1564 e il 1567 e per la quale sappiamo esser stati commissionati nel giugno 1567 i dossali e i banchi alle pareti e il pavimento. È dunque ragionevole ipotizzare che in tale lasso di tempo (ragionevolmente nei primi mesi del 1568) sia stato acquistato anche il tappeto, che da un inventario del 1655 figura ancora impiegato per il medesimo uso.
Oggi si è scelto, invece, di presentarlo nella sontuosa cornice della Sala Capitolare, disteso, in modo da consentire la piena visione della sua complessa e raffinatissima decorazione giocata su tre cosmogrammi ottagonali, separati da sottili cornici perpendicolari ai lati lunghi, assai simile, come anche la bordura, a quella dell’esemplare conservato presso il Metropolitan Museum of New York.
Altri approfondimenti qui.
16 agosto – La Festa di San Rocco
Anche quest’anno- sia pure nel rispetto delle norme contingenti – la Scuola Grande intende celebrare degnamente la festa di San Rocco, da secoli espressione della pietà e del senso civico dei Veneziani, non volendo rinunciare a onorare il proprio patrono, e desiderando al tempo stesso rendere più sentita la partecipazione di tutti, come auspicio e stimolo alla rinascita della città.
A questo scopo ha pensato di proporre nei prossimi giorni un excursus nelle tradizioni che anticamente caratterizzavano la festa, molte delle quali sono vive ancor oggi.
Se, ormai da secoli, la visita del doge – privilegio straordinario concesso dalla massima autorità della Repubblica per venerare degnamente le reliquie del santo contra pestem – è solo un ricordo, anche ai giorni nostri, in occasione del 16 agosto, la Scuola realizza particolari allestimenti all’esterno e all’interno dei propri edifici: viene eretto il tendon del dose, la sala dell’Albergo viene addobbata con gli apparati settecenteschi, si respira un’atmosfera diversa e ferve un’attività più intensa dal consueto, che culmina con la Messa Pontificale in onore di San Rocco.
Quest’anno, eccezionalmente, la celebrazione, presieduta da Sua Eccellenza Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, si terrà alle ore 11.00 nella Sala Capitolare della Scuola (con ingressi contingentati fino a 150 persone), dal momento che la chiesa è chiusa al pubblico a causa del restauro dei dipinti della cupola del presbiterio.
Sin dal Cinquecento, la Scuola riserva attenzione particolare alla celebrazione della festa patronale, giorno in cui, all’epoca della Repubblica si compiva anche l’andata, cioè la visita, del doge alla chiesa e alla Scuola, visita della quale si ha notizia sin dal 1523. In origine occasionale, l’andata divenne apparentemente una ricorrenza fissa dopo la peste del 1576, quando san Rocco fu dichiarato compatrono di Venezia, e nel 1577 il doge Sebastiano Venier, dopo aver visitato la chiesa del Redentore per sciogliere il voto per la liberazione dal morbo, si recò anche alla chiesa dedicata al santo.
Il celebre dipinto di Canaletto (1735 c.), oggi alla National Gallery di Londra, raffigura un momento delle complesse celebrazioni, quando il doge, dopo aver assistito alla Messa, accompagnato dalla Signoria e dagli ambasciatori, esce dalla chiesa di San Rocco, sostando davanti alla Scuola addobbata per l’occasione.
Tra gli apparati allestiti all’interno e all’esterno dei propri edifici per celebrare degnamente la festa, la Scuola usava porre al centro della Sala superiore uno honoreuole candelabro, che veniva chiesto in prestito “hora a una chiesa et hora ad un’altra“, fino a quando nel 1545 non si deliberò di acquistarne uno proprio.
Con il passare del tempo l’attenzione verso questi apparati suntuari crebbe.
Nel 1607 si sottolineava la necessità di acquistare dei “cusini sopra ele quali si possi inginocchiare il serenissimo principe che per sua deuocione in tal giorno viene a visitare detto glorioso santo et anco nell’albergo nostro per tuor la perdonanza auanti tante reliquie santissime che si poneno sopra il banco grande”. Anche i cuscini, infatti, fino a quel momento, erano richiesti in prestito.
Nel 1671, poi, constata la “noia per la percotione del sole, che non è poca in quel sito”, si deliberava per la prima volta l’erezione di un portone in Castelforte, dove talora sbarcava il doge, da realizzarsi “con panni sostenutti in quella forma che il bisogno ricercherà”. Era una prima struttura, destinata a divenire col tempo il celebre tendon del dose.
Infine, verso la metà del Settecento, si provvedeva a dotare la Sala dell’Albergo di una serie di apparati lignei riccamente intagliati, policromi e dorati, destinati a esaltare la solennità del giorno in considerazione del “grande concorso di popolo” che si registrava in quell’occasione, come del resto accade anche oggi quando Veneziani e non si recano nella sala per ammirarla nella sua veste “da festa”.
Tutti gli approfondimenti sulla Festa di San Rocco qui.
7 giugno 2020: la Scuola riapre
Il 29 maggio è stata ricollocata sullo Scalone monumentale della Scuola la splendida Annunciazione di Tiziano, già concessa in prestito all’Accademia Carrara di Bergamo per la mostra su Simone Peterzano (1535 c. – 1599), allievo di Tiziano e primo maestro di Caravaggio, protagonista cruciale nel panorama dell’arte rinascimentale.
Oggi nuovamente nella sua collocazione cinquecentesca, l’arcangelo Gabriele porta così simbolicamente anche un altro importante annuncio: quello della riapertura.
Dopo questi lunghi mesi di forzata chiusura, la Scuola Grande di San Rocco, volendo dimostrare la propria vicinanza alla città – come avvenuto più e più volte, anche se in forme diverse, nei secoli passati – sarà uno dei primi grandi musei veneziani a riaprire le proprie sale ai visitatori, nella speranza che il messaggio di fede e bellezza espresso nei teleri di Tintoretto possa essere per tutti fonte di serenità e speranza.
Per questo, nel rispetto delle tradizione, la riapertura avverrà domenica 7 giugno 2020 con la Santa Messa, che sarà celebrata nella Sala Capitolare, dal momento che la chiesa di San Rocco è temporaneamente chiusa.
Infatti, nonostante le difficoltà del momento, la Scuola, avvalendosi della preziosa collaborazione dell’Istituto Veneto per i Beni Culturali, ha iniziato il restauro dei dipinti murali della cupola del presbiterio, realizzati da Giuseppe Angeli, valido artista piazzettesco, tra il 1764 e il 1767.
I dipinti, che raffigurano Dio Padre circondato da una gloria di angeli, soggetti dell’Antico e del Nuovo Testamento, gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa, riprendono nei temi l’originaria decorazione affrescata dal Pordenone e irrimediabilmente deterioratasi con il tempo.
Si tratta di un recupero fondamentale nel percorso di valorizzazione dell’edificio sacro che ospita la reliquia di San Rocco, patrono secondario della città di Venezia.

SABATO 16 AGOSTO 2025
Ore 11:00 – Chiesa di San Rocco
Santa Messa Pontificale in onore di San Rocco presieduta da S. Ecc.za Mons. Giuseppe Pellegrini, Vescovo di Concordia – Pordenone, preceduta dalla solenne processione dalla Scuola alla Chiesa.
Accompagnamento musicale
Coro della Scuola Grande di San Rocco
Maestro del coro Zoya Tukhmanova Karapetyan
Alessandro Baglioni Organo
Consegna del Premio San Rocco 2025
SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO
Ore 13:00 – 17.30 (ultimo ingresso alle ore 17:00)
Visita della Scuola Grande (offerta 1 € per beneficenza)
Ore 21:00
Concerto in campo
Tromba MARCO PIEROBON
Tromba FRANCESCO GIBELLINI
Corno NILO CARACRISTI
Trombone GIANLUCA SCIPIONI
Tuba STEFANO AMMANNATI
Direzione artistica M° ALESSIO BENEDETTELLI
INGRESSO SU INVITO
Il corpo del santo, compatrono della città di Venezia, è custodito fin dal 3 marzo 1490 nella chiesa di San Rocco.
Per approfondire la storia della Festa di San Rocco cliccare qui
AVVISO: Stanti l’orario ridotto e il grande afflusso di visitatori previsto per la ricorrenza di San Rocco, sabato 16 agosto 2025 non potranno essere effettuate visite guidate.
CONVEGNO INTERNAZIONALE
JACOPO TINTORETTO
LA GRANDE CROCIFISSIONE
Giovedì 15 e venerdì 16 maggio
Scuola Grande di San Rocco
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti
L’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, la Scuola Grande di San Rocco e Save Venice promuovono un convegno interdisciplinare dedicato alla Crocifissione realizzata da Jacopo Tintoretto nel 1565 per la Sala dell’Albergo della Scuola.
Il convegno ha luogo al termine di un lungo e complesso restauro della monumentale tela tintorettiana, finanziato da Save Venice grazie al generoso supporto di Arnold M. Bernstein.
L’incontro nasce con un duplice obiettivo: da un lato, divulgare e valorizzare i risultati dell’intervento conservativo; dall’altro, stimolare un confronto tra studiosi di diverse discipline, con l’intento di rileggere una delle opere più celebri del Rinascimento veneziano alla luce dei nuovi dati emersi dalle indagini scientifiche e dal restauro. In particolare, il convegno intende riaprire il dibattito sul processo creativo di Tintoretto, approfondendo questioni legate alle tecniche di progettazione dell’immagine e alle strategie esecutive adottate dall’artista.
A questo si aggiunge la volontà di aggiornare la discussione sull’opera ripensandone le radici teologiche e le finalità spirituali in relazione alla Venezia del tempo e, più nello specifico, al contesto socio-devozionale di appartenenza, la Scuola Grande di San Rocco.
La giornata di studi sarà preceduta da una prolusione di monsignor Gianfranco Ravasi sull’esegesi delle Sacre scritture condotta dall’arte secondo specifici modelli, che si affianca all’interpretazione storico critica e teologica tradizionale.
INFO
REGISTRAZIONE 15 MAGGIO
REGISTRAZIONE 16 MAGGIO
POSTI ESAURITI
PROGRAMMA

La Crocifissione di Tintoretto sarà in restauro fino al 2025, pertanto la Sala dell’Albergo sarà fruibile solo parzialmente.
Il lavoro è stato reso possibile, grazie a SAVE Venice, dal generoso contributo di Arnold M. Bernstein.
La Crocifissione di Tintoretto è considerata uno dei grandi capolavori dell’arte rinascimentale a Venezia, forse secondo solo all’Assunta di Tiziano. Con oltre 5 metri di altezza e 12 di larghezza, questa enorme tela si trova sopra il bancone dietro il quale sedevano i funzionari della confraternita. Il quadro fu completato nel 1565, lo stesso anno in cui Tintoretto divenne membro della Scuola. Quando gli fu commissionata la Crocifissione, Tintoretto aveva già dipinto San Rocco che guarisce gli appestati (1549) e La piscina probatica (1559) per la chiesa della confraternita, e decorato il soffitto della sala dell’Albergo (1564), parte del quale è stato restaurato con il parziale supporto di Save Venice tra il 2008 e il 2009. Il 9 marzo 1565 Tintoretto ricevette un pagamento finale di 250 ducati per la sua Crocifissione. Quello stesso anno firmò la tela in basso a sinistra: “1565. Al tempo del magnifico Girolamo Rota e fratelli. Jacopo Tintorectus”. L’iscrizione dedicatoria sottolinea il ruolo centrale svolto da Girolamo Rota, il principale funzionario della Scuola e potente sostenitore di Tintoretto.
Tintoretto deve aver prodotto decine di studi figurativi prima di decidere una composizione. Un esempio impressionante è lo studio di una delle donne in lutto ai piedi della croce (Gallerie degli Uffizi, Firenze), in cui il pittore si concentra sul panneggio e le sue pieghe contorte, ma anche sulla struttura del corpo contorto sotto di esso. Un altro interessante schizzo, conservato al Museo Boijman van Beuningen di Rotterdam, studia una figura maschile che si china verso sinistra ed è stato probabilmente realizzato in preparazione dell’uomo che si china dalla scala per intingere la spugna nell’aceto.
Le analisi scientifiche effettuate durante l’ultimo trattamento conservativo del dipinto (1972) dimostrano che Tintoretto ha delineato la composizione direttamente sulla tela, disegnando dapprima figure nude sulle quali ha poi steso dei panneggi dipinti. I dipinti incompiuti esistenti (ad esempio la Sacra Famiglia con San Giovanni Battista giovane, Yale University Art Gallery, New Haven) confermano che tale processo artistico non era affatto inusuale per Tintoretto; infatti, anche il figlio Domenico aveva imparato lo stesso processo creativo, come dimostra la sua Fedeltà all’Harvard Art Museum.
Per articolare una composizione così vasta, Tintoretto si è ispirato alla sua Crocifissione della Scuola del Sacramento nella chiesa veneziana di San Severo. In effetti, l’influenza del dipinto di San Severo è evidente nella figura centralizzata di Cristo, nel gruppo in lutto sotto di lui, nei soldati che giocano a dadi e nelle figure a cavallo ai lati. Tuttavia, alla Scuola di San Rocco Tintoretto è riuscito a rendere la composizione meno caotica, isolando Cristo al margine superiore del dipinto e liberando il primo piano per i numerosi e distinti eventi narrativi che sembrano svolgersi simultaneamente. Questi eventi – ognuno dei quali è accuratamente definito da intervalli spaziali – comprendono i soldati che si contendono le vesti di Cristo, la derisione di Cristo, l’offerta della spugna imbevuta di aceto e lo svenimento della Vergine Maria.
Due ulteriori episodi meritano di essere discussi. Sul lato destro, il Cattivo Ladrone è ancora a terra, con le spalle rivolte a Cristo, il suo destino già deciso poiché la crocifissione si concluderà presto con la sua morte. Sul lato opposto, il Buon Ladrone viene innalzato sulla sua croce mentre fissa Cristo, realizzando così la profezia del Signore: “E quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Giovanni 12:32). Gli studiosi hanno ipotizzato che Tintoretto, analogamente alla rappresentazione del Giudizio Universale, abbia diviso la composizione in due parti: alla sinistra di Cristo gli infedeli, alla sua destra quelli aperti alla Rivelazione. Di conseguenza, si ritiene che il centurione romano su un cavallo bianco alla destra di Cristo sia un ritratto camuffato di Girolamo Rota, il direttore della Scuola che commissionò il dipinto a Tintoretto.
Il trattamento conservativo della Crocifissione avverrà in loco, nella Sala dell’Albergo della Scuola Grande di San Rocco. Una riproduzione in scala reale del dipinto sarà installata per coprire la parte anteriore dell’impalcatura del cantiere, consentendo ai visitatori di sperimentare l’impatto visivo di questo dipinto monumentale durante il restauro. Nei primi mesi del 2023, l’impresa CBC ha effettuato un’analisi non invasiva del dipinto, con fotografie ai raggi UV e infrarossi per identificare eventuali problemi o aree danneggiate. Sulla base di questi risultati, a partire dalla primavera del 2023 i restauratori affronteranno i problemi di condizione e rimuoveranno con cura gli strati superficiali non originali, tra cui sporcizia, vecchie vernici, sovradipinture e ritocchi da trattamenti precedenti. Per la campagna di restauro si prevede una durata di due anni.
Notiziario della Scuola Grande di San Rocco n°43
A causa delle misure di contrasto alla pandemia di CoVid-19 il Notiziario della Scuola Grande di San Rocco di maggio sarà disponibile in formato digitale. Per visualizzarlo o scaricarlo cliccare sull’immagine.
Concerto in Campo San Rocco
lunedì 16 agosto 2021 alle ore 20.30
I VIRTUOSI VENETI
musiche di A. Vivaldi, G. Torelli, G. Tartini
Piergiuseppe Doldi tromba
Enzo Carolli flauto
Direzione Artistica Alessio Benedettelli
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La Scuola Grande di San Rocco sostiene il suo coro avvalendosi di una direttrice di grande talento e
professionalità, di una maestra di canto di notevole esperienza e di una altrettanto esperta
direzione artistica.
Il Coro, che riprenderà le prove a settembre, ha una tradizione antica e un altrettanto antico
repertorio proprio, che si conserva negli archivi e che mano a mano si sta riportando alla luce. Il 2
luglio scorso per la Cerimonia dell’Investitura dei nuovi confratelli ha avuto luogo la prima
esecuzione in tempi moderni di un brano dell’Archivio di San Rocco: Iste confessor di Domenico
Cimoso, in cui il Coro ha avuto la collaborazione degli strumentisti del Conservatorio B. Marcello.
Il coro, nato attorno ad un nucleo di confratelli, è aperto a tutti coloro che desiderano parteciparvi
per la gioia di cantare insieme e con costanza.
L’impegno richiesto è quello di essere assidui alle prove e di partecipare due o tre volte l’anno alle
cerimonie della Scuola Grande, nei suoi suggestivi spazi monumentali: nella Cantoria lignea della
Chiesa, o nella mirabile Sala capitolare al piano superiore della Scuola Grande. Questi stessi spazi,
dotati di una magnifica acustica e letteralmente circondati dalle opere di Tintoretto, vengono
utilizzati per le prove e per gli eventuali concerti; può essere richiesto anche di partecipare a
eventi fuori sede.
È prevista una prova alla settimana il lunedì dalle 17.15 alle 19.00. Si accederà dopo una piccola
audizione. Il repertorio potrà prevedere anche ruoli solistici da distribuire fra i coristi.
La sezione Pueri Cantores di San Rocco accoglie bambini dai 5 ai 12 anni che proveranno il lunedì
dalle 16.30 alle 17.15. I bambini del coro ricevono una formazione musicale adeguata all’età e
partecipano ad alcuni eventi del coro degli adulti. Per i bambini non è prevista audizione, solo
tanta voglia di cantare.
Le audizioni si terranno il lunedì prima delle prove presso la Scuola Grande di San Rocco; per
prenotare una audizione scrivere a snrocco@libero.it indicando numero di cellulare.

Premio Pietro Nacchini – San Rocco
III edizione – 2024
Concorso Internazionale di composizione
per Organo Nacchiniano
PRIMO PREMIO: MICHAEL ROMIO
per la composizione
O Salutaris Ostia
Cantata breve per coro a quattro voci ed organo
PREMIO SPECIALE CONSERVATORIO BENEDETTO MARCELLO:
MICHAEL ROMIO
per la composizione
O Salutaris Ostia
Cantata breve per coro a quattro voci ed organo
SECONDO E TERZO PREMIO NON ASSEGNATI
La Scuola Grande di San Rocco di Venezia – con l’intento di celebrare il grande costruttore d’organi settecentesco Pietro Nacchini – ha bandito il terzo concorso internazionale di composizione per organo nacchiniano.
Il concorso, aperto a musicisti di qualsiasi nazionalità nati dopo il 1° gennaio 1989, si è articolato in due sezioni: composizione per organo solo e composizione per organo e coro.
Ogni concorrente nell’elaborato partecipante al concorso ha preso spunto dal mottetto “O Salutaris Ostia” di Giovanbattista Tosini conservato presso l’Archivio della Scuola Grande di San Rocco, e ha dovuto tener conto, per le finalità di piena eseguibilità della composizione, della disposizione fonica dell’organo della chiesa di San Rocco a Venezia.
SCARICA IL BANDO



Reliquiario del dito di san Rocco
La reliquia del dito di San Rocco, una delle prime entrate in Scuola, venne credibilmente separata dal resto del corpo santo subito dopo la sua acquisizione (1485) per poterlo trasportare processionalmente in occasione delle celebrazioni solenni.
Già nel più antico inventario del 1506 dei beni della confraternita (1506), è menzionato infatti “Uno tabernaculo cum el deo de misser san Rocho”, che, come attesta Marin Sanudo nei suoi Diarii (31 marzo 1520), venne portato solennemente in processione in occasione della traslazione del corpo del santo dalla cappella absidale sinistra della chiesa, dov’era stato inizialmente deposto, all’altar maggiore, nell’arca marmorea che tuttora lo custodisce.
Il “tabernaculo” cinquecentesco venne sostituito nella seconda metà del Seicento con questo sontuoso reliquiario in argento, parzialmente dorato, che è senz’altro uno dei pezzi più notevoli del Tesoro della Scuola. Del tutto singolare nella sua struttura, il reliquiario barocco è una caratteristica espressione di quella concezione monumentale della custodia delle reliquie, che progressivamente nel corso dei secoli si era andata sostituendo al primitivo più semplice tipo del reliquiario a fiala, come si può immaginare fosse inizialmente anche quello del dito di san Rocco.
La teca cilindrica di vetro contenente la reliquia è racchiusa entro una ricca ed elegante struttura fitomorfa, costituita da quattro elementi decorati con foglie ricurve e fiori in lamina d’argento e conclusi superiormente da quattro testine angeliche, dorate. A fusione e parzialmente dorata (il bordone e il cappello, quest’ultimo mobile, sono anch’essi rifiniti con doratura) è anche la statuetta apicale raffigurante san Rocco, rappresentato secondo l’iconografia tradizionale nell’atto di mostrare il bubbone della peste.
Reliquiario del dito di San Rocco (h. 75 cm)
Informazioni
Orari e ingressi
- La Scuola Grande è aperta tutti i giorni dalle 9:30 alle 17:30. La biglietteria chiude alle 17:00. Tariffe
- Chiesa di San Rocco
aperta dal lunedì al sabato 9:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00); domenica 13:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00) - L’offerta per l’ingresso è considerata oblazione destinata al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico della Scuola e della Chiesa, nonché alle attività varie di beneficenza. Pagamento in contanti, bancomat o con carta di credito.
Leggi di più - Come raggiungerci
Orari e ingressi
- La Scuola Grande è chiusa al pubblico dal lunedì 8 marzo fino a data da destinarsi.
- La Chiesa di San Rocco è momentaneamente chiusa per restauro
- L’offerta per l’ingresso è considerata oblazione destinata al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico della Scuola e della Chiesa, nonché alle attività varie di beneficenza. Pagamento in contanti, bancomat o con carta di credito.
Leggi di più - Come raggiungerci
Orari e ingressi
- Scuola Grande 09:30 – 17:30. La biglietteria chiude alle 17:00. Chiusura Capodanno e Natale.
- Chiesa 09:30 – 17:30. A Capodanno, Pasqua e Natale 9:30 – 12:30.
- L’offerta per l’ingresso è considerata oblazione destinata al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico della Scuola e della Chiesa, nonché alle attività varie di beneficenza. Pagamento in contanti, bancomat o con carta di credito.
Leggi di più - Come raggiungerci







